Il popolo ha fatto le sue scelte indipendentemente da tutti i condizionamenti. Così per la riforma scolastica: non è bastato chiamarla “buona” in televisione o sui giornali per farla divenire tale. Neanche gli insulti (accozzaglia) sono serviti a sconfiggere un fronte eterogeneo che si è ritrovato unito quasi per caso ma cementato dallo scontento creato in mille giorni di provvedimenti arditi e sconclusionati.
Che Scuola e Famiglia traggano le conclusioni: se si scontrano favoriscono l’indebolimento della società esponendola agli attacchi di chicchessia, mentre alleate possono respingere assalti sconsiderati e, in futuro, proporre riforme positive. E per le prossime e imminenti elezioni politiche cosa intendono fare le due agenzie educative per eccellenza? Io un’idea ce l’avrei…